sabato 12 gennaio 2013


Cari genitori, bentornati sul vostro Blog e Buon 2013!
Qualcuno nei media ha dato una lettura ironica del nuovo anno, definendolo DUEMILAECREDICI: trovo sia importante cogliere l'aspetto interessante e motivante di questa strana parola e farne un motto di buon auspicio per tutta la comunità dei genitori che vogliamo rappresentare, e non solo.
Mi sembra una buona occasione per mettere in evidenza due parti della Guida per Genitori dell'AID, di cui trovate il link nel post precedente.
·         La prima parte riporta l'introduzione della guida, una bella metafora sul viaggio che riguarda la gestione dei DSA, ma soprattutto mette in luce un atteggiamento positivo e costruttivo verso l'imprevisto: da leggere e rileggere in un nuovo inizio come quello rappresentato dall'arrivo dell'Anno Nuovo.
·       La seconda selezione riguarda 14 consigli utili ai genitori per gestire la complessità cui si va incontro quando un figlio fa fatica a scuola. Costruiti sulla base delle esperienze di genitori con figli DSA, contiene linee guida valide e fondamentali per ogni genitore: da leggere per tutti!
·       Un'ultima condivisione cui tengo molto è quella del film Stelle sulla terra - (Taare Zameen Par), che racconta in chiave bollywoodiana una storia di famiglia, scuola, dubbi, confusione, affetti e sfide, nella quale saper guardare ed ascoltare in modi nuovi si rivela la chiave per far risplendere un'individualità incastrata nell'idea falsa che ci sia un unico modo di imparare, di riuscire, di essere considerati bravi e soprattutto di sentirsi bravi per volersi bene.



questo è il link alla prima parte dell'intero film su Youtube. Troverete progressivamente i link alle parti successive direttamente sulla pagina qui linkata.


BUONA LETTURA, BUONA VISIONE e soprattutto BUON VIAGGIO!
Dott.ssa Giovanna Fungi

Il viaggio di un genitore:
PREMESSA ALLA GUIDA AID  http://www.aiditalia.org
Quando andiamo in vacanza siamo abituati a scegliere le mete in base a ciò che vogliamo visitare, al clima che vogliamo trovare; controlliamo il tempo che ci sarà in quei giorni, prepariamo la valigia sapendo a che cosa andremo incontro.
Ci sono alcuni viaggi in cui, però, non è tutto così facile da programmare: pensi di avere la valigia pronta per andare al mare
ma, scendendo dall’aereo, ti accorgi che l’atterraggio è avvenuto
in montagna, fa freddo e tu non hai gli indumenti adeguati, devi capire dove sei finito, come mai c’è stato un cambiamento di rotta, devi fare in modo di avere tutto ciò che ti permetta di stare bene, di sentirti accolto in questa meta imprevista ed alla fine, dopo un po’ di scombussolamento, ti accorgi che la montagna offre molte attrattive. non eri preparato perché pensavi di arrivare al mare, ma hai imparato in poco tempo ad adattarti e hai sicuramente trovato molti aspetti positivi anche in questa meta imprevista.
Questo accade anche nella vita reale: un giorno ti accorgi o ti dicono che tuo figlio ha bisogno di aiuto. Prima pensi che sia pigro e lo rimproveri perché non ha voglia di studiare, poi inizi a capire che c’è qualcosa che non va. Cerchi di sapere dove andare, cosa fare, come comportarti. A volte ti senti anche in colpa per non averlo capito. Incontrerai persone che ti giudicheranno e non ti capiranno ma anche persone che ti sapranno ascoltare, consigliare, accompagnare nei momenti più difficili. Il viaggio all’interno dei capitoli di questa Guida è stato pensato proprio a questo scopo: non lasciarvi da soli, infreddoliti, a guardare uno scenario che non conoscete, in un luogo in cui non sapete come muovervi.
Questa Guida vuole essere una valigia: aprendola troverete tutto ciò che è importante sapere per affrontare con serenità e consapevolezza il resto del percorso.
Per questo vi guideremo tra campanelli d’allarme, definizioni, caratteristiche, strumenti, possibilità e nuove prospettive; vi aiuteremo a comprendere cosa vuol dire apprendere quando hai un disturbo dell’apprendimento, quali sono i punti di debolezza ma anche quali sono i punti di forza di vostro figlio.
A poco a poco, nel corso di questo viaggio insieme, vi accorgerete che sarà necessario “cambiare occhiali”: togliere quelli da sole ed indossare quelli da sci. Dovrete munirvi dell’attrezzatura necessaria, riflettendo sulle caratteristiche uniche e speciali di vostro figlio.
A quel punto fate in modo che possa potenziare le sue abilità, che possa stare insieme ad altri ragazzi che come lui devono imparare a sciare, chiedete all’istruttore flessibilità; distinguete sempre il compito dall’obiettivo ed apprezzate quello che è, invece di arrabbiarvi per quello che non è.
Se, vedendolo sciare, guardandolo dall’alto, non fate che notare i suoi difetti, provate a guardarlo da un’altra prospettiva e divertitevi a scoprire ed a valorizzare i suoi punti di forza.

Consigli per i genitori (di figli dislessici e non!) www.aiditalia.org
Molti genitori si chiedono come possono aiutare i loro figli dopo aver avuto la diagnosi di DSA. Quanto segue è il risultato elaborato da molti genitori nel corso degli anni.
1. Non sentitevi colpevoli. Voi non siete la causa della dislessia di vostro figlio e non avreste potuto prevederla o prevenirla.
2. Non incolpate nessun altro, il bambino, l’insegnante, l’altro genitore. La dislessia è una caratteristica della persona ed un fatto della vita: accettatela e pensate a tutte le cose positive che potete fare per affrontarla.
3. Parlate a vostro figlio e spiegategli come si manifesta e che cosa, insieme, potete fare per affrontarla e superarla (vedi paragrafo seguente).
4. leggete a vostro figlio, più spesso e più a lungo possibile. Il bambino in tal modo potrà:
- sviluppare un vocabolario più vasto;
- apprendere le modalità con cui si scrivono i testi;
- udire parole pronunciate in modo appropriato;
- imparare ad amare i libri e la cultura;
- conoscere i libri che leggono i coetanei;
- apprezzare un’attività conoscitiva senza la pressione scolastica.
5. Leggete con vostro figlio utilizzando “leggere insieme” (paired reading, più avanti nella Guida), magnifica tecnica che incoraggia la lettura finalizzata al piacere ed al significato.
6. Parlate con vostro figlio. La vita familiare spesso è così impegnativa per i genitori che manca il tempo per parlare ed ascoltare i propri figli. è molto importante, invece, rimanere in stretto contatto con i ragazzi dislessici perché la dislessia influenza non solo il rendimento scolastico, ma anche la personalità: il sentirsi diverso dai propri coetanei crea dei vissuti che vanno ascoltati e compresi dai genitori, in modo che non diventino problemi.
7. ascoltate vostro figlio. Imparate ad ascoltare ciò che dice e notate ciò che non dice. notate il tono di voce per capire se ci sono cose che lo preoccupano. Fategli domande: “Cosa pensi di questo?”, “Come ti senti quando fai così?”. I ragazzi, che spesso sperimentano a scuola situazioni di giudizio edi incomprensione, hanno bisogno di sapere che almeno in famiglia possono sentirsi accolti, accettati e capiti.
8. Giocate con vostro figlio: Scacchi, Monopoli, Memory, Giochi di carte, Shanghai, nomi cose animali e città, Scarabeo, Indovina chi, Tabù, Trivial Pursuit, Paroliamo, Cruciverba, Tangram, ecc. Tutti questi giochi sviluppano capacità di concentrazione, strategie, abilità di memoria, manualità fine, linguaggio e tanto altro ancora; con i bimbi più piccoli, invece, create rime, filastrocche, cantate. non sottostimate mai l’importanza dell’apprendimento che ha un bambino mentreè con voi, mentre vi guarda, vi imita e vi prende a modello di comportamento.
9. i genitori sono gli insegnanti più importanti: l’insegnamento non è solo quello in cattedra, moltissimo si insegna con picomportamenti, prima e più efficacemente che con le parole.
10. fate gite e andate a visitare gli amici con vostro figlio. non dovete necessariamente portarlo nei musei per renderlo acculturato. una passeggiata in campagna o sulla riva di un fiume può essere un’ottima esperienza di apprendimento. Ricordate che i nonni sono spesso un grande aiuto per i bimbi dislessici, poiché hanno più tempo per leggere loro dei libri, per ascoltarli e parlare con loro.
11. Guardate la televisione con vostro figlio e commentate quello che vedete.
12. Evidenziate gli aspetti positivi delle capacità del ragazzo ad esempio in campo sportivo, pittorico, musicale e tutto quanto altro possa farlo sentire uguale, o migliore, dei coetanei: mettete in risalto i suoi punti di forza.
13. insegnate ai vostri figli, credendoci voi per primi, che il valore della scuola è in quello che si impara, non nei voti che si ricevono.
14. insegnate ai vostri figli il valore di ogni diversità e la crudeltà e la sterilità di un sistema esclusivamente competitivo.

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